abril 25, 2024

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Borse Ue in rosso con le auto. A Milano (-1.8%) si salvano Eni e Tenaris

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Giornata di pesani vendité sulle Borse Europa, con gli investitori che stanno facendo i conti con le indicazioni date la vigilia da Christine Lagarde, la numero uno della Bce, che ha aperto a un rialzo dei tassi già nel 2022, a difference di quanto indicato nei mesi passati. Preoccupa l’impennata dell’inflazione, che a gennaio si è spinta al 5,1% annuo. Milano ha perso l’1,79%, Francoforte ha registrado una perdita dell’1,75%, Madrid dell’1,15 per cento. Hanno comunque arginato i danni Parisi (-0,77%) y Amsterdam (-0,22%). Londra, poi, ha chiuso con un lieve calo dello 0,17 por ciento. L’attenzione è puntata sui rendimenti dei bond, che dopo le parole di Lagarde hanno preso il volo e continuano a rimanere su livelli elevati: il tasso del decennale italiano si attesta sopra l’1,75 per cento. Anche l’euro, balzato ieri in avanti sul dollaro, si attesta 1,1448 contro il biglietto verde (da 1,1442 ieri in chiusura). Tra l’altro non ha aiutato l’andamento di mundo financiero, con gli indici che hanno più volte cambiato la direzione di marcia. Milano ha terminado le contrattazioni in calo dell’1,79%, con lo untar sopra 153 punti.

A Wall Street occhi su Amazon, dati sul lavoro sopra attese

Le Borse europee hanno tentato il recupero in avvio, confortate dall’andamento positivo dei mercati asiatici e dai conti di Amazonas, risultati al di sopra delle attese. Nel quarto trimestre 2021 il colosso Usa delle vendite online ha vantato ricavi netti da record, in rialzo del 9% a 137.4 miliardi di dollari. L’utile netto è aumentato a 14,3 miliardi di dollari, quasi raddoppiando rispetto ai 7,2 miliardi the quarto trimestral del 2020. Numeri che in part hanno fatto dimenticare al mercato quelli deludenti diffusi la vigilia, da Meveta Facebook Platforms. Il gruppo ha registrado el cuarto trimestre de 2021 un util per azione di 3,67 dollari, contro i 3,84 dollari del consenso, su ricavi di 33,67 milardi, contro i 33,4 milardi attesi. Wall Street, però, ha registrado un andamento contrastato, con gli indici volatili, anche se il Nasdaq sta tentando il riscatto, a dispetto anche dei timori che la Federal Reserve possa essere più aggressiva del previsto nel rialzo interfronto deis e tassi dietulla politica monetaria, fino a oggi espansiva. In effetti i dati americani sul mercato del lavoro sono risultati migliori del previsto e potrebbero incoraggiare mosse ardite dell’istituto centrale Usa. A gennaio sono infatti stati creati 467.000 nuovi posti di lavoro (escluso il settore agricolo) rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 150,000 posti. Inoltre, i dati di dicembre e novembre sono stati rivisti nettamente al rialzo, per un’aggiunta complessiva di 709.000 posti di lavoro. La disoccupazione è salita dal 3.9%, che era il livello più basso dall’inizio della pandemia, al 4%, contro attese per una conferma del 3.9%. Il livello, comunque, rimane contenuto. Intanto sullo sfondo rimangono le preoccupazioni per la delicata situazione in Ucraina and the conseguenti tensioni tra Russia e Stati Uniti.

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En calo Stellantis, bene Eni e Tenaris

En Europa le vendite hanno affossato il ajuste automático, con il sottoindice sceso di oltre il 3 per cento. Una plaza Afari Stellantis ha accusato un ribasso del 5,25 por ciento. Sono invece state poche le blue chips che hanno chiuso in rialzo. Tra queste Eni (+1,44%) e Tenaris (+2%), beneficiando della corsa del petrolio, con il Wti di marzo ai massimi dall’autunno 2014, a 92,63 dollari al barile (+2,6%) . I titoli della socialetà del cane a sei zampe sono stati spinti anche dall’annuncio che la controllata Var Energi verrà quotata alla Borsa di Oslo già a febbraio. Del settore oil, Saipem (-3,2%) ha invece più volte cambiato la direzione di marcia, nel giorno in cui il cda della socialetà ha varato una nuova struttura organizzativa per agevolare il processo di ristrutturazione e rilancio. Correo italiano, infine, è stata la peggiore del Ftse Mib, giù del è scivolata del 6.2%, penalizzata dalle pressioni sui BTp e dalle novità del Governmento sul tax credit legato ai bonus edilizi.

Occhi puntati su Intesa Sp nel giorno del nuovo piano

A Piazza Afari gli occhi sono rimasti catalizzati su Intesa Sanpaolo (-2,24%), nel giorno della diffusion dei conti del 2021 e dell’annuncio del piano industriale al 2025. En particular, ha sorpreso il programma di buyback per 3,4 miliardi di euro, del tutto inaspettato dagli analisti. «Nel piano è prevista la distribuzione di oltre 21 miliardi di euro (40% della market cap) a fronte dei 20 miliardi di euro attesi, con dividendi cash basati su un payout del 70% in arco piano y un buyback da 3,4 miliardi da effettuarsi nel 2022», ha sottolineato anche Equita Sim. Quanto ai conti del 2021, l’istituto ha archiviato l’anno con un utile netto di 4,185 miliardi, in crescita del 19,4% rispetto al 2020 (escludendo le componenti relativista all’acquisizione di Ubi Banca, +27,7% il dato contabile) ea fronte di una orientación che prevedeva un risultato oltre i 4 miliardi. I titoli, però, hanno perso quota, forse anche perché hanno vantato una buena performance da inizio anno (+20% circa) e forse perché hanno rosetito della debolezza dell’intero settore delle banche: da Bper (-1%) a Bpm ( -1,3%), hasta UniCredit (-0,5%), e Mps (-2,47%) hanno perso valore. La banca senese, poi, rimane nell’occhio del ciclón por la gobernanza.

Andamento dello spread Btp / Bund

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